Credevo che aver dimenticato le chiavi in casa ed essermi chiuso fuori fosse un sintomo di grande sfiga, o perlomeno la conseguenza di una grave disattenzione. (Un sintomo o una conseguenza: fuori dalla logica, in tante occasioni sembrano sinonimi). Una collega indio-tedesca mi ha ospitato per tre giorni, in attesa del ritorno del mio coinquilino Josh, che possiede un'altra chiave, e lui soltanto puo' dunque consentirmi di riaccedere al suolo domestico. In questi tre giorni, dal 31 dicembre al 2 gennaio, ho passato il tempo quasi interamente stando sulla poltrona della piccola living-room di Khamini, davanti alla televisione insieme alla collega e ad altri ospiti del caso. Qui hanno Sky, e cosi' ho usato questi tre giorni per rifarmi una cultura cinematografica di quanto mi mancava di vedere: mi hanno fatto vedere Troy (secondo me e' un bidone), Alexander (gia' meglio), Miss Marple (non ho capito chi e' l'assassino), The departed e altra roba.
Ma soprattutto, ho visto qualcosa che in altra occasione, aldifuori della contingenza che mi ha costretto a essere qui, fuori di casa, davanti alla televisione a quell'ora di notte, io non avrei mai visto.
Ho visto l'Armata delle tenebre (The army of darkness) in lingua originale! E qual'e' il carattere straordinario della cosa? La versione originale che ho visto contiene diverse parti che nella versione italiana doppiata sono state tagliate! Soprattutto si tratta di alcune scene in cui Bruce Campbell combatte contro i suoi mini-doppioni, e poi nella battaglia finale. La cosa piu' clamorosa, tuttavia e' stato il finale. Il finale che ho visto e' completamente diverso da quello presente nell'adattamento italiano. In quest'ultimo, Bruce Campbell finisce per prendere la pozione magica, e ritorna al suo tempo, in cui lo vediamo ai magazzini Smart, dove lavora, intento ad attaccare il bollino del prezzo sui pacchi.
Non sono particolarmente sorpreso di quanto ho visto ieri notte, tuttavia, perche' sapevo che il regista aveva ideato ben tre finali alternativi che erano stati tutti inseriti nella versione digitale.
Quel che ho visto ieri, e' che Bruce Campbell porta via con se' la pozione magica dal villaggio fortificato di Re Artu', si rifugia in una caverna insieme al rottame dell'auto e con la dinamite fa crollare l'apertura della caverna, tappandosi cosi' all'interno. Qui prende sei gocce della pozione, ma per una distrazione sbaglia a contare e ne prende una in piu'. Allora si addormenta, e si sveglia molto tempo dopo. Riesce a uscir fuori dalla caverna, e ha la triste sorpresa di aver dormito troppo: si e' infatti risvegliato in un mondo post-atomico, dove regna la desolazione.
Non avrei mai conosciuto questo diverso finale del capolavoro di Sam Raimi, se non avessi dimenticato le chiavi in casa due giorni fa. Nella sfortuna e nella malasorte si deve quindi vedere racchiusa una perla, che dimostra che le disavventure e gli imprevisti in realta' possono avere risvolti interessanti, che possono addirittura capovolgere il nostro stato d'animo, al punto di credere persino che sia stata una piccola fortuna aver commesso quell'errore, e che una fatalita' possa cosi' permettere di fare interessanti scoperte.
Trattandosi dell'inizio dell'anno, spero che tutto cio' porti fortuna.
Non credo tanto nell'oroscopo delle riviste e dei varieta', e soprattutto non credo in Paolo Fox. Costui mi ha sempre pronosticato cose belle e di soddisfazioni negli ultimi tempi non ne ho avute tante (anche se non mi posso proprio lamentare del 2010). Vediamo un po': i pesci non hanno un anno di belle sorprese, poche soddisfazioni sul lavoro, imprevisti onerosi nella seconda parte dell'anno... Col segno ascendente mi va un pochino meglio, ma per questo il lavoro e' un terreno di battaglia complicato. Che il 2011 sbugiardi ancora una volta il damerino, e che quest'anno vada all'incontro appunto in grazia delle sue basse prospettive.