Qualcosa si nasconde dietro quelle fronde, quelle verdi fronde di alberi piantati a intervalli regolari, lungo tutto il Paseig de Gracìa.
Gaudi è quello delle architetture strane. Il suo modernismo è diverso dalle cose moderniste che stanno altrove. Pure a lui hanno appiccicato delle etichette, quando probabilmente la definizione del suo stile è: lo stile di Gaudi. Non mi fanno impazzire le facciate, però sembrano posti abitabili, luoghi in cui uno può sentirsi a casa. Ho pensato questo in relazione alle architetture fredde, rigide, brutte se non addirittura mostruose che ancora ci ostiniamo a considerare arte (non parlo delle costruzioni di edilizia popolare, ma di quegli orrori firmati da Renzo Piano, Fuksas, et simili). Le forme di Gaudi sono ancora a misura d'uomo. Il suo modernismo è ancora espressione di un'umanità. Quello che è venuto dopo, beh... Ma sì, torniamo a parlare di Barcellona, che sono ancora qui, in attesa dell'autobus per Tossa de Mar.
Il ristorante La Pedrera sta sempre sul Paseig de Gracìa e sembra il ristorante dei Flintstones (dall'esterno). Barcellona è una città che costa. Ho scoperto che il leche y leche che tanto mi incantava alle Canarie qui, nella penisola, non esiste. Gracìa è una bella zona, ma a prima vista può sembrare noiosa e povera di divertimenti.
La Plaça de la Virreina è nascosta ma vale la pena di scoprirla. Carrer de Bruniquer è lungo e c'è tanta roba. Sono finito allo Hostal d'Art, sede dell'associazione culturale Caja Fuerte, che organizza regolarmente serate di flamenco, salsa, e un po' di tutto. L'ente è stato messo su da un eccentrico calabrese, che ha portato nell'agenda una sana ventata di meridione italiano. Tutti i giovedì c'è la serata di salsa, con cinque euri ti fai la serata e c'è un mojito incluso (fra l'altro, è il mojito migliore che abbia trovato - e a me il mojito normalmente fa schifo). Passando per il carrer de Bruniquer di sera, una birra da Obama ci sta sempre. Su Traversia de Gracìa, parallela del carrer sopra detto, c'è il Calmado, posto giusto per un drink o per mangiare qualcosa di veloce e gustoso.
La Plaça de la Virreina è nascosta ma vale la pena di scoprirla. Carrer de Bruniquer è lungo e c'è tanta roba. Sono finito allo Hostal d'Art, sede dell'associazione culturale Caja Fuerte, che organizza regolarmente serate di flamenco, salsa, e un po' di tutto. L'ente è stato messo su da un eccentrico calabrese, che ha portato nell'agenda una sana ventata di meridione italiano. Tutti i giovedì c'è la serata di salsa, con cinque euri ti fai la serata e c'è un mojito incluso (fra l'altro, è il mojito migliore che abbia trovato - e a me il mojito normalmente fa schifo). Passando per il carrer de Bruniquer di sera, una birra da Obama ci sta sempre. Su Traversia de Gracìa, parallela del carrer sopra detto, c'è il Calmado, posto giusto per un drink o per mangiare qualcosa di veloce e gustoso.
Andiamo fuori Gracìa e vediano cosa c'è.
Barcelloneta: spiagge brutte, cocktail costosi. Inoltre per sfiga ho beccato l'unico pomeriggio di vento e pioggia. Voto: 5
La Rambla: straripa di gente losca, di malaffare e sgualdrine che cercano di fermarti in mille modi. Per la prima volta in vita mia ho visto una ragazza, qui, che si è tirata giù i pantaloncini e le mutande, si è accovacciata e ha pisciato dietro un lampione. Voto: 3
Banco de Espana: il primo giorno l'ho trovato chiuso, perché è aperto fino alle 14h. Il secondo giorno ci sono andato per tempo, ho mostrato al cassiere le foto degli euri spagnoli che cerco per la mia collezione, e senza alcun'obiezione il gentiluomo catalano mi ha cambiato 150 euri in pezzi da 2 euri della moneta celebrativa di Segovia. Voto: 150