Ecco qua. Dopo un tempo lungo, che non saprei neppure quantificare col solo supporto della memoria, mi rimetto a scrivere. Non ho molto da dire. Sono chiuso in casa, come tutti, ma ho la fortuna di avere il frigo pieno. Ho preso le bistecche di maiale, che erano in offerta speciale. Ho pure lo strudel. Ma non vorrei parlare di questo. Non posso scrivere un post semplicemente assecondando un flusso di coscienza. E allora di cosa parlare? Mi oriento verso qualche tema generale di ampio respiro, quelle cose che non passano mai di moda.
Il mondo sta cambiando. Ecco, questo è un inizio promettente.
Pura la nostra vita - una volta che la pandemia sarà un ricordo - non sarà più la stessa.
Cambierà probabilmente il nostro modo di percepire le relazioni umane, di familiarizzare con gli sconosciuti, di interagire col mondo. Cambierà probabilmente la nostra percezione della libertà.
O forse no.
Forse non cambierà niente. Torneremo a fare quel che abbiamo fatto finora.
L'argomento direi che è concluso. Con gli anni sono diventato piu' pragmatico, mi perdo meno nei ragionamenti astratti.
Ah ecco, ora mi è venuto in mente: qualcosa di cui scrivere è saltato fuori. Oggi ho pubblicato su YouTube la versione definitiva del cortometraggio "An idea for the future", che ho realizzato alla fine di Febbraio 2020, a Tallaght (in Irlanda). Gli imprevisti incontrati nel processo di produzione purtroppo hanno determinato il risultato qualitativo del cortometraggio, che è quel che è.
La post-produzione, tirata fin troppo per le lunghe, non può fare miracoli. Avevo inizialmente pensato a ri-filmare alcune parti, facilmente migliorabili anche non in presenza di alcun attore (ma eventualmente lo so che i 4 attori coinvolti sarebbero disponibili a rifare quel che va rifatto) ma poi ho lasciato perdere. Ci sono un paio di errori tecnici che non sono aggiustabili facilmente. Uno scavalcamento di campo in una scena in cui, purtroppo, la location e la quantità di attori tutti insieme non permette di metterci una toppa e via. Ho deciso perciò di tirare un po' via, prendere quel che c'è, e voltare pagina. Mi dedico ora ai prossimi progetti.
Riprendo a scrivere un romanzo. Attendo di rimettere mano a una vecchia sceneggiatura, appena lo story editor canadese mi manda la sua scheda di analisi. Le giornate passano, insomma. Non sprofondo nell'apatia e nel torpore, che normalmente mi spinge in depressione.
Domani qualcosa salterà fuori. Cerchiamo di approfittare del momento, anche se sembra ci sia poco da fare. Qualcosa lo si trova sempre, da fare.
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