Ci siamo. Siamo tornati a casa sani e salvi, dopo un itinerario ricco di imprevisti per la terra di Connemara (Irlanda). Vogliamo svuotarci le tasche della saggezza acquisita nel corso di questo tragitto, ma non solo. Condensiamo in un solo post le riflessioni filosofiche che dalle vette di monti desolati abbiamo prodotto.
Iniziamo con le news dell'ultima ora, che ci sono gentilmente offerte da Yahoo (che noi pagheremmo volentieri perché non ce le dasse, quando apriamo la posta elettronica). Negli ultimi giorni è apparsa la grande notizia: la rivista Forbes ha stabilito che la donna più sexy del mondo è Kim Kardashian (alla quale è pure dedicata la copertina della rivista).
Ma chi è costei? Abbiamo cercato di documentarci, giusto per non sentirci troppo esclusi dal mondo, dalla vita culturale e globale che freme all'alba del terzo millennio.
La signorina Kardashian si è guadagnata la gloria e il successo essenzialmente per due motivi: uno, perché è amica di tale Paris Hilton (grande protagonista della cultura d'oggi), e due, perché ha girato un film amatoriale porno col suo boyfriend. Dal film si capisce che la ragazza è brava a fare pompini, e perciò questo può ben giustificare il successo e il riconoscimento di Forbes, nonché renderla un modello per le teenagers di tutto il mondo che si interessano delle nuove icone fashion e dei mezzi innovativi di espressione della personalità.
Andiamo un attimo avanti, e scopriamo che Martina Colombari (altra cosiddetta VIP) ha pubblicato la propria autobiografia, intitolata "La vita è una". Ovviamente non leggeremo quest'ingegnosa opera, ma le interviste rilasciate dall'autrice sembrano abbastanza utili per introdurne il contenuto. L'autrice vi avrebbe qui raccontato il proprio tradimento nei confronti del marito, nell'arco del matrimonio che ancora fila a vele spiegate. Ovviamente l'indiscrezione è la molla dell'interesse, e perciò le interviste non sarebbero state interessanti senza qualcosa da raccontare. La rinnovata popolarità della neo-autrice, caduta nel dimenticatoio per quel ciclo di continuo rinnovamento dello show business (perché a quarant'anni il ruolo della velina risulta poco appropriato), giustifica la temeraria confessione. Questa, del resto, non sottoporrà la protagonista a nessuna gogna mediatica: col voler espungere il moralismo, da un po' si è espunta pure la morale. Fondamentali le parole dell'autrice in un'intervista: "Sono riuscita finalmente a mettermi a nudo. Un modo migliore per esprimersi, rispetto magari ad un calendario".
Passiamo ora all'ultimo episodio, che sigilla la visione dell'insieme come ultimo capitolo di una trilogia, e risulta complementare al precedente (così come il secondo sviluppa il primo). Protagonista è tale Renzo Bossi, che è riuscito a farsi segare per due volte di fila all'esame di maturità e perciò è stato premiato con un posto da consigliere comunale (e qualcos'altro che ora mi sfugge), giusto da mettersi in tasca ottomila o diecimila euro al mese. In un intervista il Trota disse: "Nella vita bisogna provare tutto. Tranne che le droghe e i culattoni". Soffermiamoci sulla prima frase. C'è da chiedersi: perché non prova allora ad andare a lavorare?
La conclusione del discorso sta nella mail che ho ricevuto questa mattina, che mi permette di cucire insieme questi momenti della vita culturale post-moderna. Sono iscritto a diverse mailing list, e perciò mi arrivano tante sorprese. Ora l'Editore Lineadaria di Biella mi informa della pubblicazione di un suo libro: La costituzione italiana spiegata ai bambini. Orrore! Perchè vogliono spiegarla ai bambini, la costituzione che ci ritroviamo, visto che neppure gli adulti la comprendono?
La costituzione italiana è del tutto incomprensibile. Inizia dicendo che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro. Quale lavoro? Quello che offrono l'Adecco o Manpower per un contratto di tre o quattro mesi? O quello di questa gente qui, che offende il buon gusto di ogni persona sensibile soltanto cercando di esprimersi ("in un libro, rispetto magari ad un calendario").
Se spieghiamo la costituzione ai bambini, presto o tardi loro capiranno che siamo dei cretini. Perché sono recettivi, e capiscono che la realtà delle parole è un'altra cosa rispetto a quella dei fatti. Si apre la via del grande oscurantismo laico.
Meglio raccontare le favole, ai bambini, nella speranza che dal mondo apprendano poco.
marzio19@yahoo.it
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